La nostra filosofia:
Un INNO alle verdure e alla frutta, perché tutti i nostri piatti sono abbinati a contorni, senza spesa aggiuntiva.
Abbiamo un credo, NO AI TOVAGLIOLI DI CARTA, da noi troverete sempre il tovagliolo di stoffa!”
Amo profumare di biscotti e non di Chanel n°5.
Venerdì sera...stranamente da soli. Che si fa?
E' un bel po' che voglio tornare alla Violetta, una delle perle tra i ristoranti in zona, custode dell'antica tradizione culinaria per eccellenza, ad un prezzo più che accettabile.
Ecco cosa vi aspetta:
l'accesso al locale è sicuramente non invasivo, è un posto per clienti di fiducia che mira alla qualità più che alla quantità. Il primo colpo d'occhio al locale ci da l'intuizione di quello che sarà il tempo trascorso alla Violetta: un locale senza pretese straordinarie, vero e sincero..che non inganna lo sguardo con vezzi alla moda, ma che tiene ben salda la tradizione piemontese anche nell'arredamento.
Ma veniamo a quel che concerne questo blog, cosa mangiamo?
Noi abbiamo optato per una carne cruda battuta al coltello (forse un po' troppo condita per i miei gusti, ma sicuramente di ottima qualità) e per un'insalatina con gamberetti e merluzzo che mi dicono essere eccezionale.
Alla Violetta sono specialisti nel cucinare la Finanziera, piatto tipico della tradizione piemontese che sfortunatamente non si trova più molto nei ristoranti, anche perchè non incontra il gusto dei palati più giovani.
Optiamo per il Fritto misto alla piemontese, altro fiore all'occhiello del locale, che dire..perfetto! 13 pezzi cucinati e serviti ad arte: fritto croccante e non unto portato in tavola alla corretta temperatura. Farei il bis ma quasi non riesco più a respirare...
D'accordo, ci lasciamo tentare con un semifreddo al torroncino per due: il consiglio della Sig.ra Lovisolo è stato veramente azzeccato, il semifreddo è eccezionale, buonissimo..sa di torrone ma non stucca il palato..ne mangerei altri ventordici ma meglio di no.
Il caffè? Fatto con la moka ovviamente...
Concludo con un bicchiere di Lingera, amaro di Distillerie Berta, in assoluto il mio preferito.
Cena accompagnata da un'ottima barbera superiore, In Pectore, annata 2009 Tenuta Garretto.
Il totale: 80,00 €, più che onesto. Andateci!!!
Ristorante Violetta
di Lovisolo Carlo
via Valle San Giovanni 1
CALAMANDRANA
Tel. +39 0141 769011
http://www.ristorantevioletta.it/
Aggiornamento al 12/06/2014
Il ristorante Nero di Stelle ha cambiato gestione.
La recensione qui di seguito fa riferimento al ristorante attivo nel 2011.
Proverò al più presto la nuova cucina e aggiornerò il post.
*********************************************************************************
Mi amareggia un sacco scrivere questo post perché è un peccato dover fare delle recensioni non entusiastiche di un ristorante, specialmente se la location è stupenda. Ma andiamo per gradi.
Il ristorante si trova nel vecchio castello di Moasca, in rovina ma sapientemente ristrutturato grazie all'integrazione di materiali come il vetro e il ferro. E' come uno scrigno di vetro racchiuso nel cuore del castello.
Entrando dalla porta principale si nota l'arredamento moderno e un po' insolito, ma è bene prima di scegliere il proprio tavolo, fare un giretto nella parte superiore perchè, soprattutto se è estate, si gode di una vista sulle colline bellissima.
La sala del ristorante è un connubio tra antico e moderno: pareti in mattoni a vista, un pianoforte, mille sfere appese al soffitto come tante bolle di sapone che si illuminano col calare del buio, lume di candela.
Decidiamo per un tris di antipasti e un primo.
Che dire...zero su tutta la linea. La carne cruda aveva un gusto strano, un po' la carne cruda da supermercato, per intendersi, con dei grani grossi di sale che mi hanno urtato veramente tanto. Il tortino di peperoni con salsa di acciughe bah...non l'ho proprio capito..il gusto del tortino era completamente coperto da quello delle acciughe, e pensare che ce ne va di fantasia per coprire il gusto di peperoni!!!
Gli gnocchi sono stati però la vera delusione: abbiamo provato il ragù di salsiccia e quello vegetariano, entrambi veramente scadenti, mi ricordavano il gusto di mensa e non erano per niente legati. Poi, c'è da dire che lo gnocco in forma cubica...mi irrita una cosa che va bene!!
I dolci si salvano, non ci va un genio a fare i semifreddi decenti.
Il prezzo? Ecco, nota dolente..abbiamo speso 40,00 € a testa con una bottiglia di Barbera Superiore a 18,00 € (l'unica cosa veramente eccezionale di tutta la cena).
Peccato, peccato davvero..con uno chef alla giusta portata questo posto potrebbe decollare, invece...c'erano dei tavoli vuoti alle 20.30 di un sabato sera estivo. Detto tutto.
Nero di stelle- Bottega del vino
P.zza Castello, 8
14050 Moasca (AT)
www.nerodistelle.it
Ho proposto questo ristorante, spinta dal giudizio positivo di alcuni clienti fedeli del locale. Mi sono stati promessi un locale e una cucina tipica piemontese, che più piemontese non si può.
Ma veniamo al dunque.
Il locale si trova a Masio, ai bordi della strada principale, facilissimo da raggiungere. Gli arredi sono di gusto piemontese, di quel gusto che più piemontese non si può (promessa mantenuta fino a qui!): ingresso sul bar, divanetti datati, esposizione di confetture, frutta sciroppata e vini a libero accesso, foto datate alle pareti che raffigurano tartufi enormi con i rispettivi tesorieri. Fantastico, sono presa benissimo! Attendiamo più o meno cinque minuti, un cameriere ci vede, ci saluta e...ci lascia li.
Poco dopo arriva un signore (forse il proprietario?) che ci indica il tavolo dove sederci, si proprio così, non ci accompagna ma ci dice.."In fondo a destra". Camminando rifletto..e il bagno?
Capiamo subito che uno dei punti di forza di questo ristorante è il servizio alternativo, all'inizio si rimane straniti perché abituati a tutt'altro, ma poi...ci si abitua. Forse.
Non ci viene data nessuna carta per il cibo, solo quella dei vini. E mentre mangiucchiamo salame e focaccia (ottimi) scegliamo per un Barbera superiore di Post dal Vin, Terre del Barbera "Castagnassa", che abbiamo trovato molto piacevole anche se i 14,5° si sono fatti sentire.
Una pecca del servizio che mi ha urtato senza mezze misure è la non descrizione dei piatti, vengono portati e lasciati senza dire nulla. Il tavolo a fianco al nostro ha chiesto spiegazioni sul primo antipasto (salmone ripieno di spinaci e speck con knel di formaggio fresco aromatizzato al limone...ho dedotto!!) e il cameriere/proprietario ha risposto.."E' salmone con...salmone via!". Dalla risata del tavolo ho capito che è la normalità.
Dopo il salmone in fantasia, che si è rivelato un ottimo piatto, ci sono stati portati dei micro assaggini di torta verde, insalata russa e peperoni ripieni. Tutto buono ma non commovente.
Ordiniamo i primi: agnolotti al plin con sugo di brasato per me (meh...porzione da brontosauro, ma che ho faticato a finire, io che di solito per i agnolotti al plin impazzisco..buoni ma niente di eccezionale, nella norma insomma), pasta e fagioli per lui, questa invece veramente squisita (servita però non bollente).
Niente secondi, ma vogliamo provare la loro selezione di formaggi. Delusione: 4 pezzi in croce, formaggetta di Roccaverano e altri tre plasticosi e molto simili, non ho idea di cosa fossero, ovviamente non ci è stato detto.
Non prendiamo il dolce ma ci viene portata ugualmente della piccola pasticceria e delle ciliege.
Conto totale 30,00 € a persona. Uff..che dire, né tanto né poco, diciamo che si può trovar di meglio per quella cifra. Sicuramente perfetto per una cena o un pranzo ultra informale e senza pretese.
Mi ha delusa un po' ad essere sinceri.
Ah, dimenticavo..un ristorante piemontese, più piemontese che non si può, non può non propormi la carne cruda!(Seconda promessa...disillusa!Peccato.)
Trattoria Losanna
Strada San Rocco, 36, 15024 Masio Alessandria
Il ristorante Les Pertzes si trova al centro di Cogne e fa anche da Brasserie e da pub.
Sono tornata a Cogne dopo dodici anni, l'ho trovata identica e l'ho riscoperta con altri occhi.
Se avrete la fortuna di visitare questo piccolissimo paese della Valle d'Aosta vi accorgerete che è un posto senza tempo, tant'è che la maggior parte degli orologi che troverete in giro saranno fermi, ad ore diverse. Questo è lo spirito per visitare quest'angolo di mondo, abbandonate gli orologi e i cellulari e lasciatevi cullare dalla natura. Sarete rigenerati.
Il ristorante Lou Ressignon si trova all'uscita del paese verso la frazione Lillaz. Non è molto grande, ma curato nei piccoli dettagli.
Vi faranno accomodare a piccoli tavolini di legno, circondati da comodissime panche. L'arredamento è tipicamente valdostano: legno, rame, caminetto, lampadari in stoffa e pizzo. I camerieri, tutti gentilissimi, sono vestiti in abiti tipici, come in tutti i ristoranti della zona.
Abbiamo mangiato squisitamente bene, buonissima ovviamente la fonduta che qui servono con i crostoni di pane e con la polenta al naturale, di quella che ti fa subito pensare alla montagna, che sta su da sola e che puoi tagliare col coltello.
Anche i dolci sono fenomenali. A Cogne non potete farvi mancare La crema di Cogne e l' Ile Flottante, un dolce fatto con l'albume d'uovo che ha gusto e consistenza di marshmallow.
La cosa che più ci ha stupito è trovare i vini piemontesi a prezzi inferiori rispetto a quelli che troviamo da noi, ad esempio, il mio caro e adorato Camp du Russ di Coppo a 16,00 o 18,00 €!
Il conto comprensivo di antipasto misto, fonduta, dolce e vino e "pusa cafè" è di 35,00 euro a persona. Decisamente nella media per una località turistica.
Si dice che se si viene a Cogne Lou Ressignon è d'obbligo...di conseguenza vi conviene farci un salto se vi trovate da queste parti!
Andare al C'era una volta, è per me come un flash back ai ricordi della mia infanzia, quando mamma e papà mi raccontavano di quando erano bambini, delle giornate passate nei campi, la cena con il latte appena munto, della nonna che lavava le lenzuola di tutta la casa negli enormi catini con il vero sapone di marsiglia, degli asinelli con cui giocavano, degli attrezzi della campagna, dei nonni che ho potuto conoscere solo per poco tempo. E' una sensazione dolce e coccolosa.
Appena si parcheggia e si scende dalla macchina ci si accorge della presenza di alcuni simpatici pony nel recinto poco distante dall'entrata del ristorante. Sono molto cordiali, basta un po' di fieno e qualche carezza che ve li farete subito amici.
La sala del ristorante non è molto grande, appesi al soffitto e in fondo la sala si possono vedere dei meravigliosi attrezzi in legno che non hanno età, messi a testimoniare il tempo che fu, una scala a pioli, una vecchia culla...
Le tovaglie dei tavoli sono carinissime, con profili a quadretti bianchi e rossi, e con dei ricami floreali dello stesso tono. Fanno venir voglia di boccioli di rosa e di coccole.
Ma veniamo alla cena: la cucina è tipica piemontese e il servizio è alla mano ma ottimo: c'è molta attenzione verso l'ospite ma senza quella galanteria forzata che tanto odio.
Se deciderete di provarlo vi consiglio di prendere gli antipasti misti, con 10,00 euro ve li faranno assaggiare tutti quanti e credetemi, le porzioni sono tutt'altro che da assaggio.
I primi sono eccezionali, ho un commovente ricordo di gnocchetti al Raschera e di un risotto al Barbera cucinato con maestria.
I secondi sono nella media, niente di paradisiaco a mio parere mentre i dolci sono un'altra carta vincente di questo anglo sperduto nel verde. Hanno, soprattutto in questa stagione, un sorbetto di limone e erbe (salvia menta e rosmarino, credo) che è superbo..perfetto per fare una piccola pausa prima di "attaccare" il dolce vero. Tra tutti ricordo di un semifreddo ai cachi esagerato..ho chiesto la ricetta! (che mi è stata concessa veramente con molto piacere!).
Il ristorante, inoltre è alimentato interamente ad energia solare: è stata fatta una scelta "verde" scegliendo il fotovoltaico. Si possono vedere i valori di produzione di energia all'interno del ristorante, grazie ad un comodo pannello.
Il conto? E' questa la parte che preferisco..non ho MAI speso più di 25,00 euro a persona, vino incluso (e di solito stiamo sul Barbera superiore).
E' un posto che adoro per le cene "poco impegnate", per quando si ha voglia di mangiare bene, mangiare cose non troppo elaborate, ma soprattutto non svuotare il portafoglio mangiando cose genuine.