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Nero di stelle - Moasca

Aggiornamento al 12/06/2014

Il ristorante Nero di Stelle ha cambiato gestione.
La recensione qui di seguito fa riferimento al ristorante attivo nel 2011.
Proverò al più presto la nuova cucina e aggiornerò il post.


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Mi amareggia un sacco scrivere questo post perché è un peccato dover fare delle recensioni non entusiastiche di un ristorante, specialmente se la location è stupenda. Ma andiamo per gradi.
Il ristorante si trova nel vecchio castello di Moasca, in rovina ma sapientemente ristrutturato grazie all'integrazione di materiali come il vetro e il ferro. E' come uno scrigno di vetro racchiuso nel cuore del castello.
Entrando dalla porta principale si nota l'arredamento moderno e un po' insolito, ma è bene prima di scegliere il proprio tavolo, fare un giretto nella parte superiore perchè, soprattutto se è estate, si gode di una vista sulle colline bellissima.
La sala del ristorante è un connubio tra antico e moderno: pareti in mattoni a vista, un pianoforte, mille sfere appese al soffitto come tante bolle di sapone che si illuminano col calare del buio, lume di candela.
Decidiamo per un tris di antipasti e un primo.
Che dire...zero su tutta la linea. La carne cruda aveva un gusto strano, un po' la carne cruda da supermercato, per intendersi, con dei grani grossi di sale che mi hanno urtato veramente tanto. Il tortino di peperoni con salsa di acciughe bah...non l'ho proprio capito..il gusto del tortino era completamente coperto da quello delle acciughe, e pensare che ce ne va di fantasia per coprire il gusto di peperoni!!!
Gli gnocchi sono stati però la vera delusione: abbiamo provato il ragù di salsiccia e quello vegetariano, entrambi veramente scadenti, mi ricordavano il gusto di mensa e non erano per niente legati. Poi, c'è da dire che lo gnocco in forma cubica...mi irrita una cosa che va bene!!
I dolci si salvano, non ci va un genio a fare i semifreddi decenti.
Il prezzo? Ecco, nota dolente..abbiamo speso 40,00 € a testa con una bottiglia di Barbera Superiore a 18,00 € (l'unica cosa veramente eccezionale di tutta la cena).

Peccato, peccato davvero..con uno chef alla giusta portata questo posto potrebbe decollare, invece...c'erano dei tavoli vuoti alle 20.30 di un sabato sera estivo. Detto tutto.

Nero di stelle- Bottega del vino
P.zza Castello, 8
14050 Moasca (AT)
www.nerodistelle.it

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Trattoria Losanna - Masio

Ho proposto questo ristorante, spinta dal giudizio positivo di alcuni clienti fedeli del locale. Mi sono stati promessi un locale e una cucina tipica piemontese, che più piemontese non si può.
Ma veniamo al dunque.
Il locale si trova a Masio, ai bordi della strada principale, facilissimo da raggiungere. Gli arredi sono di gusto piemontese, di quel gusto che più piemontese non si può (promessa mantenuta fino a qui!): ingresso sul bar, divanetti datati, esposizione di confetture, frutta sciroppata e vini a libero accesso, foto datate alle pareti che raffigurano tartufi enormi con i rispettivi tesorieri. Fantastico, sono presa benissimo! Attendiamo più o meno cinque minuti, un cameriere ci vede, ci saluta e...ci lascia li.
Poco dopo arriva un signore (forse il proprietario?) che ci indica il tavolo dove sederci, si proprio così, non ci accompagna ma ci dice.."In fondo a destra". Camminando rifletto..e il bagno?
Capiamo subito che uno dei punti di forza di questo ristorante è il servizio alternativo, all'inizio si rimane straniti perché abituati a tutt'altro, ma poi...ci si abitua. Forse.
Non ci viene data nessuna carta per il cibo, solo quella dei vini. E mentre mangiucchiamo salame e focaccia (ottimi) scegliamo per un Barbera superiore di Post dal Vin, Terre del Barbera "Castagnassa", che abbiamo trovato molto piacevole anche se i 14,5° si sono fatti sentire.
Una pecca del servizio che mi ha urtato senza mezze misure è la non descrizione dei piatti, vengono portati e lasciati senza dire nulla. Il tavolo a fianco al nostro ha chiesto spiegazioni sul primo antipasto (salmone ripieno di spinaci e speck con knel di formaggio fresco aromatizzato al limone...ho dedotto!!) e il cameriere/proprietario ha risposto.."E' salmone con...salmone via!". Dalla risata del tavolo ho capito che è la normalità.
Dopo il salmone in fantasia, che si è rivelato un ottimo piatto, ci sono stati portati dei micro assaggini di torta verde, insalata russa e peperoni ripieni. Tutto buono ma non commovente.
Ordiniamo i primi: agnolotti al plin con sugo di brasato per me (meh...porzione da brontosauro, ma che ho faticato a finire, io che di solito per i agnolotti al plin impazzisco..buoni ma niente di eccezionale, nella norma insomma), pasta e fagioli per lui, questa invece veramente squisita (servita però non bollente).
Niente secondi, ma vogliamo provare la loro selezione di formaggi. Delusione: 4 pezzi in croce, formaggetta di Roccaverano e altri tre plasticosi e molto simili, non ho idea di cosa fossero, ovviamente non ci è stato detto.
Non prendiamo il dolce ma ci viene portata ugualmente della piccola pasticceria e delle ciliege.

Conto totale 30,00 € a persona. Uff..che dire, né tanto né poco, diciamo che si può trovar di meglio per quella cifra. Sicuramente perfetto per una cena o un pranzo ultra informale e senza pretese.
Mi ha delusa un po' ad essere sinceri.

Ah, dimenticavo..un ristorante piemontese, più piemontese che non si può, non può non propormi la carne cruda!(Seconda promessa...disillusa!Peccato.)

Trattoria Losanna
Strada San Rocco, 36, 15024 Masio Alessandria0131 799525 

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Ristorante Les Pertzes - Cogne

Il ristorante Les Pertzes si trova al centro di Cogne e fa anche da Brasserie e da pub.

L'arrendamento è tipico, in legno e un po' spartano. I tavoli sono vestiti informalmente: troviamo della graziose tovagliette al posto della tovaglia e dei tovaglioli di carta colorata.
Abbiamo mangiato una buonissima Assiette di salumi misti locali e uno sformatino di zucca e amaretti con fonduta come antipasto, una zuppa di cipolle gratinata (eccezionale) e una zuppa valpellinentze (con cavolo e fontina) come primo e un tagliere di formaggi locali per chiudere, tra cui vi segnalo un gorgonzola di capra fatto maturare nei frutti di bosco, veramente particolare e squisito.
Vi consiglio di provare i rossi della Valle d'Aosta, in particolare il Torrette Supérieur. Non credevo che la Valle d'Aosta fosse produttrice di rossi così buoni!

Il conto a persona per quello che abbiamo mangiato, con il vino e il pusa cafè è di 35,00 euro a persona, anche qui nella media locale.

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Ristorante Lou Ressignon - Cogne

Sono tornata a Cogne dopo dodici anni, l'ho trovata identica e l'ho riscoperta con altri occhi.
Se avrete la fortuna di visitare questo piccolissimo paese della Valle d'Aosta vi accorgerete che è un posto senza tempo, tant'è che la maggior parte degli orologi che troverete in giro saranno fermi, ad ore diverse. Questo è lo spirito per visitare quest'angolo di mondo, abbandonate gli orologi e i cellulari e lasciatevi cullare dalla natura. Sarete rigenerati.
Il ristorante Lou Ressignon  si trova all'uscita del paese verso la frazione Lillaz. Non è molto grande, ma curato nei piccoli dettagli.
Vi faranno accomodare a piccoli tavolini di legno, circondati da comodissime panche. L'arredamento è tipicamente valdostano: legno, rame, caminetto, lampadari in stoffa e pizzo. I camerieri, tutti gentilissimi, sono vestiti in abiti tipici, come in tutti i ristoranti della zona.
Abbiamo mangiato squisitamente bene, buonissima ovviamente la fonduta che qui servono con i crostoni di pane e con la polenta al naturale, di quella che ti fa subito pensare alla montagna, che sta su da sola e che puoi tagliare col coltello.
Anche i dolci sono fenomenali. A Cogne non potete farvi mancare La crema di Cogne e l' Ile Flottante, un dolce fatto con l'albume d'uovo che ha gusto e consistenza di marshmallow.
La cosa che più ci ha stupito è trovare i vini piemontesi a prezzi inferiori rispetto a quelli che troviamo da noi, ad esempio, il mio caro e adorato Camp du Russ di Coppo a 16,00 o 18,00 €!

Il conto comprensivo di antipasto misto, fonduta, dolce e vino e "pusa cafè" è di 35,00 euro a persona. Decisamente nella media per una località turistica.

Si dice che se si viene a Cogne Lou Ressignon è d'obbligo...di conseguenza vi conviene farci un salto se vi trovate da queste parti!

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C'era una volta - Canelli

Andare al C'era una volta, è per me come un flash back ai ricordi della mia infanzia, quando mamma e papà mi raccontavano di quando erano bambini, delle giornate passate nei campi, la cena con il latte appena munto, della nonna che lavava le lenzuola di tutta la casa negli enormi catini con il vero sapone di marsiglia, degli asinelli con cui giocavano, degli attrezzi della campagna, dei nonni che ho potuto conoscere solo per poco tempo. E' una sensazione dolce e coccolosa.
Appena si parcheggia e si scende dalla macchina ci si accorge della presenza di alcuni simpatici pony nel recinto poco distante dall'entrata del ristorante. Sono molto cordiali, basta un po' di fieno e qualche carezza che ve li farete subito amici.
La sala del ristorante non è molto grande, appesi al soffitto e in fondo la sala si possono vedere dei meravigliosi attrezzi in legno che non hanno età, messi a testimoniare il tempo che fu, una scala a pioli, una vecchia culla...
Le tovaglie dei tavoli sono carinissime, con profili a quadretti bianchi e rossi, e con dei ricami floreali dello stesso tono. Fanno venir voglia di boccioli di rosa e di coccole.
Ma veniamo alla cena: la cucina è tipica piemontese e il servizio è alla mano ma ottimo: c'è molta attenzione verso l'ospite ma senza quella galanteria forzata che tanto odio.
Se deciderete di provarlo vi consiglio di prendere gli antipasti misti, con 10,00 euro ve li faranno assaggiare tutti quanti e credetemi, le porzioni sono tutt'altro che da assaggio.
I primi sono eccezionali, ho un commovente ricordo di gnocchetti al Raschera e di un risotto al Barbera cucinato con maestria.
I secondi sono nella media, niente di paradisiaco a mio parere mentre i dolci sono un'altra carta vincente di questo anglo sperduto nel verde. Hanno, soprattutto in questa stagione, un sorbetto di limone e erbe (salvia menta e rosmarino, credo) che è superbo..perfetto per fare una piccola pausa prima di "attaccare" il dolce vero. Tra tutti ricordo di un semifreddo ai cachi esagerato..ho chiesto la ricetta! (che mi è stata concessa veramente con molto piacere!).
Il ristorante, inoltre è alimentato interamente ad energia solare: è stata fatta una scelta "verde" scegliendo il fotovoltaico. Si possono vedere i valori di produzione di energia all'interno del ristorante, grazie ad un comodo pannello.

Il conto? E' questa la parte che preferisco..non ho MAI speso più di 25,00 euro a persona, vino incluso (e di solito stiamo sul Barbera superiore).
E' un posto che adoro per le cene "poco impegnate", per quando si ha voglia di mangiare bene, mangiare cose non troppo elaborate, ma soprattutto non svuotare il portafoglio mangiando cose genuine.

Foto dal profilo Facebook del ristorante


C'era una volta
Canelli (AT)
Regione Serra Masio 30
Tel. 0141824392

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Swagat Ristorante indiano - Novi Ligure

Come al solito ho una spiccata voglia di partire, esplorare e vedere posti nuovi. Ma non posso mettermi in viaggio e decido per un'esperienza culinaria fuori dal normale.
Cercando un ristorante indiano abbastanza vicino da poterlo raggiungere trovo on line recensioni di questo piccolo gioiellino nell'alessandrino.
Dopo aver girato come pazzi per Novi per un quarto d'ora (l'indirizzo di google map è sbagliato!!!) raggiungiamo il nostro angolo di India alle 20.40. Scendiamo le scale dell'ingresso (ad essere sinceri poco carino) e capiamo subito che l'atmosfera che ci aspetta è delle migliori: legno, stoffe colorate, due enormi acquari, spezie e calde luci accoglienti. Ci accompagnano al tavolo che è arredato tipicamente con un porta lume in rame delizioso e con già a nostra disposizione coni di sfoglia al cumino e tre diverse salse d'accompagnamento.
Essendo per noi la prima volta all'indiano, optiamo per uno dei tre menù degustazione proposti, il menù Swagat.
Non sto ad elencarvi tutti i piatti perché diventerei pazza, me ne ricordo la metà, ma mi limito a segnalarvi il Swagat dal handi, ossia la crema di legumi profumata alle spezie, i Tulsi jhinga curry ossia i gamberetti cotti in salsa di basilico e curry e i diversi tipi di pane proposti, tutti ottimi!
Il ristorante propone anche delle serate a tema con delle danze indiane che speriamo di provare il prima possibile.

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Emporio gastronomico - Torino

Il nome del ristorante fa sbizzarrire la mia fantasia, già scatenata dall'incombere della primavera e dalle serate più miti. Mi immagino stoffe dai mille colori, caldi bagliori di candele, incensi, montagnette di spezie, un salto nel passato.
Niente di tutto questo, torna alla realtà dolcezza, sei a Torino!
Il locale è in centrissimo, poco distante dal monumento a Vittorio Emanuele II°.
Siamo con una coppia di carissimi amici, ci accomodiamo nel dehor all'aperto, che somiglia più ad una serra che ad un dehor.
Ordiniamo due antipasti in quattro per placare i morsi della fame: vitello tonnato e carpaccio di spada. Entrambi mediocri, anzi forse meno...il vitello tonnato era asciutto e stopposo.
Fortunatamente poco dopo arrivano le pizze, e devo dire che l'attesa è stata premiata nei migliore dei modi. La pasta è eccezionale, friabile e morbida al punto giusto. La bufala si scioglie in bocca. Finisce troppo in fretta però, le dimensioni non sono enormi.

Gli uomini al tavolo ne smezzano un'altra. Velocissimamente, più che soddisfatti.
Non consiglio il caffè, pessimo.

Il costo è nella media per una pizzeria nel centro di Torino, spendiamo 25,00 euro a persona birra e coca incluse.
Consiglio questo locale a chi ha una voglia di pizza irrefrenabile e insaziabile, merita veramente!!

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Trattoria 13 Gobbi - Firenze

Girovagando qua e la per la rete, cercando recensioni e commenti su questo ristorante, sono rimasta un po' sbalordita dai commenti negativi che ho trovato.
Siamo capitati in questo posticino per caso, precorrendo il breve tragitto che separava il nostro albergo da Ponte Vecchio.
L'ingresso è coinvolgente, si respira subito l'aria della vecchia Firenze: soffitti con travi a vista, piccoli tavoli di legno uno accanto all'altro, sedie tutte differenti, piatti e brocche per il vino dipinti a mano, prosciutti e insaccati appesi in ogni dove. Decidiamo di fermarci.
Non abbiamo prenotato e ci sistemano nella saletta secondaria del locale, minuscola ma forse ancora più bella della sala principale. E' vero, si sta decisamente troppo stretti, forse sono stati messi un po' troppi tavoli.
Per gli antipasti andiamo su un misto di bruschette e crostini (tra cui quelli con i fegatini che io adoro!!) e su dei crostini tipicamente toscani con salsiccia e stracchino. Sono ottimi e ci placano subito i morsi della fame.
Continuiamo con la tradizionale ribollita, forse un pochetto troppo insipida e con il piatto della casa, i rigatoni serviti nella zuppiera. Sono rigatoni con un semplice sugo di pomodoro e basilico affogati nel formaggio filante, cottura e sapidità perfetta. Me li sogno ancora adesso la notte.
Abbiamo accompagnato la cena con una caraffa di vino sfuso - senza infamia e senza lode-.
Convinti dal simpaticissimo cameriere ci siamo lasciati rapire da cantucci e vin santo come da tradizione.
Come si dice da noi...dopo il caffè il pusacafè è d'obbligo, un ottimo amaro servito freschissimo.



Conto totale a persona 32,00 euro. (Cantucci e vin santo offerti dalla casa).
Abbiamo mangiato abbastanza bene, effettivamente il servizio non è dei migliori, il locale è parecchio caotico e stretto. Lo consiglio per una cena informale, per provare alcuni piatti tipici, ma senza troppe pretese.

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Ostaia da o Sigù - Camogli

                                       
E' una delle prime domeniche di primavera e spinti da una bella giornata di sole ci lanciamo in un giro sulla costa del Levante ligure senza una meta precisa, il miglior modo a mio parere di assaporare quei magnifici posti arroccati.
Decidiamo per Camogli, non ci sono mai stata, immagino un paesino ligure come tanti altri ma..me ne innamoro già alla vista del primo scorcio.
Decidiamo di fermarci a cena, e percorrendo la breve passeggiata del lungomare scegliamo una graziosa locanda, l'insegna recita Ostaia da o Sigù.
Il locale è minuscolo, ma la ricercatezza dei particolari la si nota immediatamente: il tavolo è apparecchiato finemente, con dei deliziosi sottopiatti in vetro rosa, piatti dal sapore romantico e antico, bicchieri per l'acqua viola e verdi molto delicati e stupendi calici per il vino. Il portatovagliolo è la cosa che più mi colpisce, un fiore viola per me e verde per lui, come i bicchieri.
Guardandomi attorno noto dei particolari che mi fanno capire il significato del nome della locanda, tanti gufetti sono posizionati in ogni dove e fanno da orologio, da appendi abiti o da semplici decorazioni, me ne innamoro!
E' ora di ordinare.
Iniziamo con un antipasto misto di terra e un carpaccio di tonno e spada affumicati. Il misto di terra è eccezionale, veramente superlativo, soprattutto per quanto riguarda le melanzane che mi spingono a chiedere la ricetta!
Continuiamo con una frittura di totani e verdure (che non ho assaggiato ma che mi dicono essere croccante e straordinariamente leggera) e con una zuppetta di vongole e cozze, immerse in un sughetto buonissimo.
Chiudiamo con un caffè mediocre(niente dolce, nel pomeriggio abbiamo esagerato un po' con la focaccia di Recco e..non ci sta più!!).
Il totale della nostra cena si aggira sui 32,00 euro ciascuno,che a mio parere non è tanto per essere in uno dei paesi più caratteristici e romantici della Liguria, ma nemmeno pochissimo considerando le poche portate che abbiamo scelto e senza aver bevuto vino.

E' un locale che consiglio sicuramente se passate da Camogli, soprattutto se in due.

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